Analisi del 2014

I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.

Ecco un estratto:

Un “cable car” di San Francisco contiene 60 passeggeri. Questo blog è stato visto circa 720 volte nel 2014. Se fosse un cable car, ci vorrebbero circa 12 viaggi per trasportare altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.

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Sono Io che Ringrazio Voi.

Ho “dormito” per 6 mesi (parentesi Gramellini a parte).

Adesso provo a dare un colpetto al “blogotore” (il motore del blog, si dice?!) pubblicando i miei personali ringraziamenti rivolti a tutti i Tulipani a stelo lungo accorsi festanti alla mia Laurea.

Truly Madly Love

Truly Madly Love

RINGRAZIAMENTI
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO! (BEN PRESTO VI AVVEDRETE CHE QUESTO SARÀ IL LEITMOTIV DELLA VOSTRA LETTURA, SPERO COINVOLTA E NON PEDISSEQUA)!
FINALMENTE UNO SPAZIETTONE PER SCRIVERE IN MAIUSCOLO A MIO PIACIMENTO.
POTERE ETERNO AL “CAPS LOCK”!
AD ESSERE SINCERI, NON HO L’USUS SCRIBENDI DEI TEMPI MIGLIORI, NÉ QUELLO DELLE AVVENTURE VALENCIANE, TANTOMENO QUELLO DELLA POESIA FICCANTE O DELL’ALLITTERATA PROSA PROLISSA SU “ILPULPITODELBIONDO” OGGI DORMIENTE.
PROVO DUNQUE A RECUPERARE UN PO’ DI VERVE, RIEMPIENDOMI LE ORECCHIE CON UN LOOPACCIO INFINITO DI “DOCKYARD” ET ALTRI ED OSTACOLANDOMI IL VISUS CON IL MULINARE INCESSANTE DELLE MANI DI DAVIDE CHIARELLI ALIAS “NUMERI”.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
INNANZITUTTO, GRAZIE A TUTTI, A TUTTI I PRESENTI ED A TUTTI GLI ASSENTI CHE AVREBBERO VOLUTO ESSERCI.
GRAZIE ANITA, PERCHÉ SE NON TI FOSSI PRESA IL PRIMO GRAZIE DIRETTAMENTE RIVOLTO TI SARESTI GIRATA SFANCULIZZANDOMI ED ALLONTANANDOTI CON LE CLASSICHE MOVENZE DA ANITRA, UNO DEGLI INFINITI MOTIVI PER CUI TI RICONOSCEREI IN MEZZO AD UNO, DIECI, MILLEMILA MILIONI DI PERSONE. GRAZIE PERCHÉ SEI LA PIÙ BELLA, LA PIÙ DOLCE ED AL TEMPO STESSO LA PIÚ CAGACAZZO: INSOMMA LA PIÙ TUTTO.
GRAZIE ALLE DUE GRANDI DONNE DI CASA, MAMMA “CAPIRAI” E STEFANIA “LA CIACIONA”, PERCHÉ RIUSCITE AD APPELLARMI NELLO STESSO MODO ANCHE A N-MILA CHILOMETRI DI DISTANZA SENZA ESSERVI MESSE D’ACCORDO: VUOL DIRE CHE C’È UNA BELLA SINTONIA. PARE PROPRIO CHE IL VOSTRO OGARONE CE L’ABBIA FATTA ANCHE STAVOLTA!
GRAZIE PAPÀ “PAPINO”, PER ESSERE LA MIA PROVA TANGIBILE DEL MOTTO: “QUANDO VUOI UNA COSA, VAI E PRENDILA.”, PER NON MOLLARE MAI E CREDERCI FINO IN FONDO SEMPRE E COMUNQUE E PERCHÉ IL CRUDO “NOI LO MANGIAMO SOLO ALL’INIZIO” ALLA FACCIA DI GIUSEPPE.
GRAZIE JACOPO “TALVOLTA, A CASO, GIACOMO”, PERCHÉ TI PREOCCUPI DI ACCUDIRE AMOREVOLMENTE STEFANIA “LA CIACIONA” E PERCHÉ COME BIRROLOGO VAI PROPRIO FORTE.
GRAZIE ALLA FAMIGLIA: PRIMA A NONNA, PERCHÉ SARESTI STATA DAPPRIMA IMBARAZZATA E DAPPOI SUPPORTER CONVINTA DEL MIO LOOK SBARAZZINO (UN PO’ COME AI TEMPI DELLA CRESTA TRICOLORE), POI A NONNO, PERCHÉ AVRESTI SCOSSO LA TESTA DI FRONTE AI “FIEZZÓ” INCOLTI E MI AVRESTI ALLUNGATO 50 MILA LIRE CONVINTO CHE GLI EURO FOSSERO ANCORA UNA SEMPLICE IPOTESI E NON UNA COMPROVATA REALTÀ, DI SEGUITO A ZIA PEPPA, SEMPRE PRESENTE CON LA QUINTA MARCIA INSERITA ANCHE ALLA SOGLIA DEGLI …ANTA!!!
GRAZIE “ABBENDA” (MA SI SCRIVE COSÌ?!), ID EST LE ZIE, ED “ABBENDA DI RIFLESSO”, GLI ZII: PERCHÉ, CHI PIÙ E CHI MENO, MI AVETE CRESCIUTO ED INSEGNATO QUALCOSA E PERCHÉ PENSO CHE CI SAREMMO SCELTI ANCHE SE NON AVESSIMO AVUTO LEGAMI DI SANGUE.
GRAZIE CUGINO MATTEO, PER I MISCUGLI E LE CAGATE A TORRETTA MODALITÀ “INTASIAMO IL CESSO” QUANDO ERAVAMO DEI BAMBOCCI, PERCHÉ TI SEI PRESO TUTTO IL PETTO, I BICIPITI ED IL TRAPEZIO ORA CHE SIAMO GRANDI E PERCHÉ VAI AVANTI COME UN LEONE NONOSTANTE TUTTO.
E POI GRAZIE CUGINE E CUGINI, DI PRIMO, SECONDO, TERZO, DICIOTTESIMO GRADO: (QUASI) NESSUNO È QUI FISICAMENTE OGGI MA SPERO CI SIATE TUTTI ALMENO MENTALMENTE.
A PROPOSITO DEL QUASI: GRAZIE LUCIANA “LUCY”, PERCHÉ ANCHE SE NON È 110 SEI VENUTA UGUALMENTE, PERCHÉ I 10 PUNTI CHE MI SONO MANCATI, ME LI AVETE REGALATI TUTTI VOI OGGI, IERI, SEMPRE, LODE INCLUSA.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE GIUSEPPE “TROPPO COMMERCIALE” E FRANCESCO “PUNTO ESCLAMATIVO”, PERCHÉ PER PRIMI AVETE DATO VALORE ALLA PAROLA AMICIZIA NEL MIO VOCABOLARIO PERSONALE. OGGI NON SIETE QUI MA NESSUNA DISTANZA CI SEPARERÀ MAI.
E QUESTA È LA NOSTRA FORZA.
GRAZIE FRANCESCA “FRA”, PER I TRE ANNI DA COMPAGNA DI BANCO, PERCHÉ IL TUO RIGHELLO ROSA MI HA ACCOMPAGNATO FINO ALLA FINE DI QUESTO LUNGO PERCORSO E PERCHÉ NON CI VEDIAMO (QUASI) MAI MA QUANDO LO FACCIAMO SONO MOMENTI DI QUALITÀ.
GRAZIE FRANCESCA “FRENCY”, PERCHÉ COME PER LA TUA OMONIMA, CI VEDIAMO POCO MA C’È SEMPRE QUALCOSA DA DIRSI E PERCHÉ LA VISITA A VALENCIA È STATA PROPRIO INASPETTATA.
GRAZIE SARA “PANZER”, PERCHÉ SEI IL CONTENITORE PERFETTO DELL’ETICHETTA “PERSONA CON UN PAIO DI PALLE FUMANTI”, PERCHÉ SEI SEMPRE STATA UN PASSO AVANTI SENZA GUARDARE DALL’ALTO IN BASSO CHI ERA TRE METRI INDIETRO, PERCHÉ QUANDO MI CHIAMI “MANZETTO” MI FAI SALIRE L’AUTOSTIMA E PERCHÉ PARLI COME MANGI!
GRAZIE GIANLUCA “BRUNO”, PERCHÉ SEI IL PIÚ FORTE NUMERO 9 DEL CALCIO DILETTANTISTICO BOLOGNESE, PERCHÉ QUEL SAGGIO DI STORIA CON AZZANO SPACCAVA PROPRIO ED ERA LUI A NON AVERCI CAPITO UN CAZZO E PERCHÉ TUTTE LE VOLTE CHE PASSO PER SACERNO SORRIDO DI FRONTE ALLA CHICANE A TE INTITOLATA.
GRAZIE MASSIMO “IL PIER”, PER TRE ANNI DA PROFESSORE DI LETTERE E NOVE DA AMICO E PER AVERCI INSEGNATO CHE I 2.000/3.000 EURO SPESI MEGLIO NELLA VITA SONO QUELLI INVESTITI SU UNA MERCEDES CLASSE S DEI PRIMI ANNI ’80.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE ALLA FAMIGLIA UNIVERSITARIA DI BOLOGNA: STE “DE GRINTA”, PERCHÉ HAI PROVATO A “FARMICI MAGNÁ LU PÁ” MA MI SONO SEMPRE FERMATO MENTRE “ME STAVA A PARTÌ IL RIG” E PERCHÉ LE ALBICOCCHE DI MAMMA CARLA STANNO SEMPRE UN PASSO AVANTI; GIANSÁ “LU CAPOCÁ”, PERCHÉ SE C’È UNA BELLA GNOCCA NEI PARAGGI SEI SEMPRE IL PRIMO SUL PEZZO, PERCHÉ IL POSTO DAVANTI IN MACCHINA È SEMPRE TUO E PERCHÉ IL 15 AGOSTO AVANTI TUTTA CON I CANNELLONI DI NELLA, FICCA “CE LO SAPEVO”, PERCHÉ CI TENGO TANTO AL PUNTO DA PEDINARTI QUELLA CON IL CINQUINO ROSSO PER FARTI UN PIACERE E PERCHÉ HAI UNA MAMMA CHE MI TAGLIA LE UNGHIE E UNA NONNA CHE MI ACCOGLIE GIOIOSA ANCHE QUANDO SONO IN MUTANDE E CANOTTA, TONY “SPAZZAGALLO”, PER LA SPAZZOLATA DI BESTEMMIE CON CUI TI SEI PRESENTATO A MIA SORELLA, PER LE “MAGNATE”, L’OSPITALITÀ, I MODI GENTILI (DA SOBRIO!!!) E PERCHÉ SEI SEMPRE STATO PRESENTE AL GRIDO DI “DUBLINO O VALENCIA NON FA DIFFERENZA”, ALICE “L’ITALIANISTA”, PERCHÉ PREPARI DELL’OTTIMO SUSHI ALGATO, PERCHÉ IL NOSTRO DIPINTO ALLOGGIA NELL’UFFICIO DI PAPÀ “PAPINO” CHE LO SPACCIA PER UNA PERLA DI UN ARTISTA SVIZZERO E PERCHÉ IL CARTELLONE PER LE CONGRATULAZIONI DELLA PRIMA LAUREA È SEMPRE PIÚ BELLO, FEDERICA “SENZA C”, PERCHÉ PURTROPPO NON HO ASSISTITO ALLA TUA VITTORIA AL “PRIMO MEMORIAL BERTI” MA NON AVEVO DUBBI SULLE TUE POSSIBILITÀ, PERCHÉ SEI L’UNICA CHE HA PRESO LA PATENTE PER SOLI VEICOLI “DIESEL” E PERCHÉ LA RICOTTA ALLA PANNA DEL CASEIFICIO LUCCHESI È SEMPRE UN BEL RICORDO DI EVASIONE, GIULIA “E IL PARROZZO DI MAMMA”, PERCHÉ SEI PROPRIO UN BEL MIX FRA FRA GERMA E PATTY E PERCHÉ SEI PIÚ DOLCE TU DEL PARROZZO, ALBERTO “BUBU”, PERCHÉ SEI IL MIGLIOR SKATER IN CIRCOLAZIONE, BENNY “MISTER RRRRR”, PERCHÉ QUESTA R ALLA PALERMITANA MI FA MORIRE E PERCHÉ SEI UN TIPO CHE HA SEMPRE QUALCOSA DA INSEGNARE, LORE “BELLA VEZ QUANTO TEMPO PASSAMI UNA BIRRA”, PERCHÉ MI HAI INSEGNATO CHE NON C’È MAI NIENTE DI SCRITTO E CHE ALMENO A QUESTA ETÀ BISOGNA CERCARE DI FARE QUELLO CHE SI CREDE GIUSTO SENZA IMPOSIZIONI O VINCOLI.
INOLTRE GRAZIE MERY “BERTI”, MARTINA “SOFFICINI”, CLAUDIA “GNOCCHETTA ALL’ORTICA”, ILARIA “BARBIE”, FRENK “CAME” COME CALCIATORE “CAMESSI” COME SINDACALISTA “CAMUSSO” E COME GIOCATORE DI CARTE “CAMASSO”, CASCIO, IRENE “PASSATA DI POMODORO E PETTEGOLEZZI”, E TUTTI GLI ALTRI CHE HANNO CONDIVISO CON ME IL PERCORSO.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE MARIANNA “MONTE ROSA”, PERCHÉ ANCHE SE CI VEDIAMO POCO, CI SEI SEMPRE NEI MOMENTI CHIAVE. C’ERI ALL’INIZIO (DUBLINO), C’ERI ALLA FINE (VALENCIA), C’ERI PRIMA, CI SARAI DOPO E CI SEI DURANTE.
GRAZIE PER IL 18 E IL 19 FEBBRAIO 2013.
THANK U ALAN&GARY HOPE TO WRITE AS U FEW DOTS NO COMMAS JUST LOVE. THANKS CAUSE U WERE A FAMILY MORE THAN JUST FLATMATES AND THANKS CAUSE U ARE HERE RIGHT NOW AND I STILL CAN’T BELIEVE IT! “TIDDLY TOTS” ALLY.
MATE Y FIESTA: Q LASTIMA Q NO ESTÉIS AQUÍ, GERMAN Y RENZO. A VER SI NOS VEREMOS PRONTO EN ALGUN LADO DEL MUNDO. OS EXTRAÑO. UN ABRAZO DESDE EL TANO MÁS RUBIO DE DUBLÍN.
GRAZIE GIORGI “29 SETTEMBRE!”, RICO “CIAO, CONAD, CIAO!”, ARI&BEA “CHE MATTO, CHE SORPRESA!” E MATTEO “BIRRETTA FACILE!”, PERCHÉ SIETE TANTO BELLI E INASPETTATI QUANTO “REIGN OF LOVE” DOPO “LOVERS IN JAPAN” NELL’ALBUM “VIVA LA VIDA”, PERCHÉ È PROPRIO VERO CHE QUANDO “ESCI DI CASA NON SAI MAI CHI INCONTRI”, PERCHÉ QUELLO CHE SUCCEDE A GALWAY RESTA A GALWAY E PERCHÉ ALLA SMIRRA SI TORNA SEMPRE CON IL SORRISO IN FACCIA.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE ALLA NUMEROSA FAMIGLIA VALENCIANA: MATTEO “SECONDO COME”, PERCHÉ SEI IL FRATELLO MASCHIO CHE NON HO MAI AVUTO E SONO FORTUNATO PERCHÉ LA VITA ME NE HA REGALATO UNO COSÌ, PER LA ZUPPA DI FAGIOLI E COZZE, PERCHÉ “MANUEL CANDELA 72 PUERTA 15” ERA UN PORTO DI MARE, UN TETTO PER TUTTI, MA PRIMA DI TUTTO ERA E SARÀ PER SEMPRE IL NOSTRO POSTO, QUELLO CHE QUANDO AVREMO 70 ANNI SARÀ ANCORA “CASA” A VALENCIA, DAVIDE “NUMERI”, PERCHÉ TI VOGLIO COSÍ BENE CHE TI MERITI LA DOPPIA CITAZIONE, ALL’INIZIO ED ORA, PERCHÉ SEI IL PIÙ STIMOLANTE ED IL PIÙ PROFONDO, PERCHÉ CORDOBA, GRANADA, CADIZ E SIVIGLIA, PERCHÉ LA PIZZA IN CASA COME TE NESSUNO MAI,
FEDERICA “LA TRIGLIA”, PERCHÉ SEI IL MIO OTTIMISMO, PERCHÉ SE CI FOSSERO PIÙ PERSONE COME TE IL MONDO SAREBBE PIÙ A MISURA D’UOMO E DUNQUE PIÙ VIVIBILE E GODIBILE, PERCHÉ CORDOBA, GRANADA, CADIZ E SIVIGLIA, FILIPPO “BOILER”, PERCHÉ LA SIGARETTA SI FUMA SOLO FRA MEDIO E ANULARE PER NON RINUNCIARE MAI AL DRINK, PERCHÉ MI HAI INSEGNATO CHE PER IMPARARE AD ANDARE SPEDITO BISOGNA PRIMA IMPARARE A CADERE, PERCHÉ PAOLO BARNARD, WOUTER “BOB/BOMBERONE”, CAUSE AT FIRST U SEEMED THE MOST QUIET AND THE “PAIN IN THE ASS” INSIDE THE FLAT BUT AFTER A FEW HOURS U TAUGHT EVERYBODY HOW TO PARTY IN THE BEST WAY AND I HOPE I LEARNT A BIT FROM YOU MY DEAR FLATMATE, ALEXIS “BRUNO MARS”, CAUSE I KNOW THAT A BOTTLE OF “VEUVE CLICQUOT” IS STILL WAITING FOR ME IN DIJON AND I WANNA BE THERE SOON IN ORDER TO DRINK IT AND FEW MORE TOGETHER, CAUSE EVERYTHING IS CRYSTALLIZED IN OUR SEVERAL HUGS AND WORDS CAN’T PROPERLY EXPRESS WHAT I FEEL, CAUSE U ARE A “MUST” IN EVERYONE’S LIFE AND I’M GLAD U ENTERED IN MINE ONE.
GRAZIE ANCHE A GABRIELE “ER BOTTARGA”, CARLOTTA “NO ABBRACCI GRAZIE”, PAOLA E FRANCESCA (CHE CE FREGA A NOANTRI DE PAOLA&CHIARA), OLIVIER E ARTHUR “COME SE NON CI FOSSE UN DOMANI”, CLAUDIO “IL POETA”, SIMON E PAULINE “LE PRESIDENT ET LA PREMIERE DAME”, CARLA “AILAAAANO”, MAURELLA E ILARIA “LE SCUGNIZZE” E TUTTI GLI ALTRI (A VALENCIA QUASI SOLO BELLA GENTE)!
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE DANIELA “MADAME/BELA”, PERCHÉ DEL LEI CE NE SBATTIAMO E AL CONTRARIO MI BATTI SEMPRE IL CINQUE E GRAZIE FERNANDO “NANDO”, PERCHÉ HAI RISPOSTO AL TELEFONO DICENDO “CERTO, VENITE E MANGERETE!” E PERCHÉ LA TUA MILLEFOGLIE NON HA NULLA DA INVIDIARE A QUELLA DEL PERBELLINI.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE GIULIANO&CELI, PERCHÉ SIETE UN MODELLO PER ME, PERCHÉ ANCHE IO VORREI RAGGIUNGERE GLI “ANTA” ED AVERE SEMPRE LA GRINTA DI UNO NEGLI “ENTI”, PERCHÉ SE SIAMO QUI OGGI È ANCHE GRAZIE ALLA VOSTRA DISPONIBILITÀ.
GRAZIE ANDREA “MUETTO”, STEFANO, MARCO, ANTONIO, ENRICA, GIULIA, PER LE ORE DI MAGAZZINO E DI UFFICIO, DI MULETTO, DI CARICO E SCARICO E GRAZIE PER IL BRINDISI FINALE.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE MARCO&ROBERTO “SOHO UNICO DIO”, PERCHÉ MI FA PROPRIO PIACERE CHE ABBIATE ACCETTATO L’INVITO E SIATE QUI OGGI E PERCHÉ AGLINI O MOSCA NON FA DIFFERENZA: DA VOI SEMPRE E SOLO BELLA ROBA.
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO!
GRAZIE CRISTINA, PER AVERMI INSEGNATO AD ANDARE IN ALTALENA COME UN BIMBO NORMALE E GRAZIE ANDREA, PERCHÉ ERA CESKO O MAROSKA?!
ORA, SE SARETE ARRIVATI FINO A QUI SORBENDOVI QUESTO PAMPHLET AD ALTO CONTENUTO GLICEMICO (DIREI OSSIMORICO QUESTO ACCOSTAMENTO) ED AVRETE APPREZZATO QUANTO SCRITTO, SIETE PREGATI, NEL PRIMO ATTIMO UTILE, DI AVVICINARVI ABBRACCIANDOMI AL GRIDO DI…………………………………………………………………………………………………..
E ANDIAMO, E ANDIAMOO, E ANDIAMOOOOOOOOOOOO.” (SERVIVA DIRLO?!) CON UN CRESCENDO DI TONO ALLA FREDDIE MERCURY E DI RITMO ALLA OFFICINA ZOÈ.
“SE AMMETTIAMO CHE L’ESSERE UMANO POSSA ESSERE GOVERNATO DALLA RAGIONE, CI PRECLUDIAMO LA POSSIBILITÀ DI VIVERE. (CRISTOPHER MCCANDLESS, CITANDO “GUERRA E PACE” DI LEV TOLSTOJ)”
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“Minimo” Gramellini

Massimo Gramellini, vicedirettore de “La Stampa”, quinto giornale italiano per tiratura, utilizza espressioni pressappochiste per sentenziare inesattezze con aura ieratica nel suo articoletto “Un Paese Immobile”.

Gli articoli e le presunte lezioni morali e di vita, cioè quelle che questo cinquantaquattrenne torinese tenta di elargire in perfetto stile “travagliano”, si fanno con nomi, numeri, elogi e critiche oggettive, non con affermazioni stringate in nome di una presunta sintesi necessariamente richiesta (ma da chi?! Dagli amanti dei pensieri, condivisibili o meno, espressi in maniera oggettiva come il sottoscritto, no di certo!).

Mario Balotelli: 7 anni da professionista; 23 anni all’anagrafe; per nessuno prima punta ma con 88 gol in 222 partite di Club (0,4 gol a partita) e 13 centri in 32 presenze in Nazionale (0,406 reti per ogni match giocato); Inter, Manchester City, Milan e forse ormai Arsenal.
Voluto da Roberto Mancini, da Josè Mourinho (che lo desiderava nuovamente al Chelsea) ed ora da Arsene Wenger.

Ciro Immobile: anni 24, da due in Serie A e purtroppo partente (l’unico lamento che condivido con la firma torinese e torinista); dopo i 28 gol al Pescara in B nel 2011-2012, nel seguente anno in rossoblu, prima stagione in serie A, era già stato bollato dai più come “grossa sola” (5 centri in 34 partite).
La Verità fa male, meglio fornirne una parziale, una che sia ad uso e consumo della maggioranza di stolti che vivono l’Oggi senza ricordarsi dello Ieri.
Comunque, per fortuna, il Torino ci ha puntato e Ciro ha creduto in sé stesso e nell’Oggi ormai storico (visto che l’articolo è di una manciata di giorni fa), incolpevolmente, ha fornito al nostro Massimo (che ribattezzerei “Minimo” vista la pochezza delle sue sentenze) un assist al bacio per dare il “Buongiorno” con un comportamento frutto del peggior italianismo: scrivere quello che buona parte dei 60 milioni di commissari tecnici del “mese mondiale” volevano sentirsi dire e cioè che “se avesse giocato Immobile tutto sarebbe stato diverso” (a volte, ahimè, con inversioni criminose dei tempi verbali!).
Voi si che ne capite di calcio.

Caro Massimo, Tu non meriti né Immobile né Balotelli.
Sei l’ennesimo Travaglio alla ricerca del click forsennato.

Forza Azzurri.
Tutti, nessuno escluso.

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Nel culo vaffa.

Da più fronti ti travolgono, Panegirici tartassanti:
ti dicono che da giovane puoi scegliere,
ti mormorano che hai il coltello dalla parte del manico,
ti ingannano con frasi del tipo “il mondo è ai tuoi piedi”.

“Ora studia, fai il bravo,
sii diligente, poi ci pensi”: è questo il diktat preponderante.

Allora studi (perché alla fine ti piace), provi a fare il bravo, il dritto e il corretto (cazzate umane a parte),
però già pensi; ponderi anzitempo sul “da farsi” per evitare di essere preso alla sprovvista.

Se non sei geniale come Steve Jobs o non hai le chiappe di Lapo a nascere in famiglie “ultra-patrizie”, in cui puoi permetterti il lusso di rilasciare dichiarazioni spot come “responsabile design Ferrari” avendoci messo piede si e no due volte al mese (fonte: Irene) mentre nei restanti ventotto ti ritrovi dedito alla “narcotizzazione” del guscio di noce che alberga un po’ più su del tuo collo, dovresti pensare a ricercare questa cazzo di felicità.

Che puttanata!
Non la felicità, ma il modo in cui trova spazio nel Mondo.

Giusto qualche sparuto gruppetto di motivatori prova a venderle bene, la felicità e la sua ricerca, alle conventions TEDx o in altri convegni simili, con commenti talvolta criptici che però vogliono spingere il genere umano, cioè ognuno di noi preso singolarmente, a trovare la propria personalissima strada.

Ma queste esternazioni sono piccole gocce in un mare che gira al contrario.

Per il Mondo, inteso come società in cui viviamo, siamo sempre in ritardo, sempre di fretta, sempre travolti dai soliti ritornelli che ti spingono ad accelerare per non perdere il passo.
Sembra sempre che si debba salire su un treno in corsa:
ma quando arriva il momento di godersi il treno che si è acciuffato? Raramente!

A sentire i più, con l’Università si chiude il “tempo delle mele”, poi comincia quella roba dura chiamata Vita:
è fatta di orari tassativi, di cartellini da timbrare, di rigide deadlines da rispettare, di duri colpi da incassare;
sembra che le gioie siano sempre marginali, sempre e comunque brevi momenti di quiete dopo una tempesta continua e perpetua di leopardiana memoria;
le gioie te le possono dare dei figli che crescerai sperando non si facciano sottomettere dal sistema in cui vivi e in cui li hai allevati.
Che utopia e che pretesa la tua!
Tanto per allora il sistema ti avrà mangiato, tu non sarai più avverso al cosmo che hai combattuto in maniera naif “enne” anni prima ma risulterai ad esso soggiogato e, volente o nolente, costituirai la scintilla di auto-alimentazione perpetua dello stesso.

L’unica scelta alternativa al Mondo conosciuto e largamente predominante è quindi quella di marginalizzarsi, stare ai bordi e vivere con altre priorità.
Bisogna avere le palle e soprattutto le idee per cercarsi ed immedesimarsi in nuove realtà.

Io, per ora, non ho né le prime né le seconde e quindi da decantatore di un’ingenua eversione e ribellione puramente adolescenziale, mi lascio travolgere da camaleontismo ed impreco alla ricerca di un patetico stage, apprestandomi a sorbire la “medicina comune” del tirocinio né carne né pesce (ma si, giusto per fare esperienza!).

Il mio “Vaffanculo” pro-attivo si converte quindi in un bel “Nel culo vaffa” passivo con chiaro effetto auto-ritorsivo:
spero solo che le chiappe mi restino spanate “a tempo”.

Spero insomma di alzarmi un giorno non troppo lontano da qui e sciorinare una serie di Vaffanculo opportunamente indirizzati ed indicizzati, accompagnati da altrettante imprecazioni blasfeme che coadiuvino l’abbassamento della sistolica, che mi portino a mollare tutto e a fare qualcosa di prettamente personale, secondo i miei cazzo di canoni.

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Obnubilato.

Più le forze dispiego
meno il fine intravedo;
tutto ad un tratto la fine scorgo,
trafelato mi accorgo
che volge al termine
questa parentesi, inerme
alle lancette
di una vita “a fette”.

All’inizio le agogni tutte
tracimanti e perfette,
poi del “t’accontenti”
fai conoscenza,
non ti spaventi
con proterva veemenza
letteralmente lo pregi.

Ad un lustro di distanza
s’è fatta disincanto la veemenza,
ti scontri con il mondo reale:
ahi! che male!,
pensavi di essere diverso,
sei anche tu normale.

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Questione di punti di (s)vista.

Immaginate Como, “o” chiusa mi raccomando, non sia mai si offendano:
circa 85.000 persone;
più o meno 60.000 gli “attivi”, non quelli che chiavano prendendo l’iniziativa,
bensì quelli che si spaccano la schiena per portare il pane a casa
(espressioni tradizionaliste in epoche tecnologiche!).

Ora ditegli che da domani, per decisione irreversibile, sarà finito “il tempo delle mele”:
niente più Monte Olimpino,
niente più barriera di Brogeda.

Inforcare, due volte al dì, la A9, che diventa A2 passato il confine elvetico, diverrà solo un triste ricordo sbiadito.

Al volante c’erano Sergio Rossi, Mario Bianchi, Lucia Neri
ma potevamo essere anche Io o Te;
“padani” tutti e tre.
Qualcuno di loro ci crede a questa bislacca invenzione, la Padania appunto, qualcuno no.
Magari ci credono tutti e tre o forse nessuno nello specifico.
In fondo cosa importa, camicie verdi o meno, il loro destino comune è segnato.
Infatti, prima che padani,
sono italiani (volenti o nolenti)
e prima ancora immigrati (VOLENTI O NOLENTI)!

Chi, Noi?! Come osa chiamarci così (inarcando il sopracciglio con fare spazientito)?!
Guardi che Noi “Pulenta e misultin, … e ‘n bell cales de vin.”: non siamo mica “extra” o “terroni”, Noi!

Questione di punti di (s)vista.

È per questo che amo la geografia: tutto è relativo, si è sempre “i terroni di qualcun altro”.
Troppo spesso la gente se lo scorda:
non ha visione periferica né tantomeno d’insieme, il vulgo.
Il vulgo in questione non appartiene ad una classe sociale:
non considero vulgo chi sta in catena di montaggio per necessità, casualità, destino o scelta;
è invece Vulgo, con la naturale accezione dispregiativa, chi rimane pedissequamente ancorato ad arcaici comportamenti di ostracismo al diverso.
Un po’ il paradigma dei leghisti nostrani:
vanno avanti con slogan patetici, professandosi come “i più Nordisti del Nord”,
salvo poi avvertire un cocente bruciore nelle adiacenze dello sfintere anale per colpa degli “amici” ticinesi.

Eh già! Brutta storia Giuliano Bignasca!
Sono lontani i tempi in cui gli italiani “muli da soma”, che si spaccavano la schiena in terra elvetica quando ancora gli era financo proibito l’ingresso nei locali pubblici (proprio come i cani!), facevano comodo per far prosperare la Rosso-Crociata, diventata da decenni ormai uno dei paradisi offshore per i furfanti di mezzo Mondo (vedi Leo Di Caprio alias Jordan Belfort in “The Wolf of Wall Street”).

Oggi, infatti, la crisi a tavolino architettata dai banchieri sta facendo trasalire anche i cantoni d’oltralpe e la “lungimiranza” della Lega Ticinese e dell’UDC (acronimo per definire i mezzi uomini anche alle nostre latitudini) porta dunque alla soluzione più semplice:
l’abietto scarico delle colpe sull’immigrato, accusato di inquinare, di intaccare la bontà del welfare, di soffiare i posti di lavoro agli svizzeri (a proposito, qualcuno di voi lo ha mai visto, uno Svizzero al 100%?!) e chi più ne ha più ne metta.

Referendum anti-immigrazione

Referendum anti-immigrazione

È così che Domenica 9 Febbraio 2014 p.v., i cittadini dei 26 cantoni saranno chiamati ad esprimersi circa la possibilità di mettere fine alla libera circolazione delle persone (non della valuta, sia chiaro; perché se no come lo alimentano il loro golden-welfare?!).
In caso di successo dei Sì, cioè dei misantropi infami, Berna ridisegnerà le “quote” degli immigrati per nazionalità e professione:
i 500.000 italiani residenti e i 60.000 frontalieri (quelli dell’inizio del “racconto”) finirebbero censiti come vacche da mandare al macello.
Tu Sì e Tu No!

Il loro destino è appeso a questo immondo quesito referendario a cui viene lasciato ampio spazio a partire da pagina 800 nei quotidiani nazionali.

In caso di vittoria del Sì, un’Europa con le palle dovrebbe proporre l’embargo totale;
vediamo se saranno in grado di alimentare la loro prosperità ed essere autonomi con gli orologi a pendolo, i Rolex da polso ed il cioccolato.

Chi sono gli unici che, per coerenza, dovrebbero essere a favore del Sì e capirne le ragioni?
I leghisti nostrani: ognuno a casa sua come professano loro!
Ma sappiamo che purtroppo per “Salvini and co.” un argomento di così pesante valore etico, la coerenza, esula dalle loro possibilità intellettive.
Meglio biascicare cacofoniche stronzate ai summit di Pontida ed essere etichettati come fannulloni in Europarlamento.

http://www.youtube.com/watch?v=-R14_-p7NWA .

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Che gran bazza a Bazzano!

“Bazza” a Bologna e dintorni vuol dire “conoscenza tattica” di qualcuno o qualcosa
e/o vero “affare commerciale” per risparmiare un po’ di “grana”,
visto che non fa mai schifo soprattutto in tempi di austerity tanto sbandierata come questi.

Ed allora i 5 (ex-)comuni di Bazzano, Monteveglio, Crespellano, Castello di Serravalle e Savigno si sono iscritti di diritto all’enciclopedia delle “SUPER-BAZZE!”.

Mentre nei palazzi romani si continua a parlare asfitticamente di snellimento ed invece le province proliferano (vedi Fermo, Verbano-Cusio-Ossola, Monza-Brianza, Barletta-Trani-Andria, etc.) e mentre il referendum, con cui i sardi un anno e mezzo fa ormai hanno deciso di eliminare a maggioranza bulgara le nuove Olbia-Tempio, Medio Campidano, Ogliastra, Carbonia Iglesias, si trova sottoposto ai giurassici procedimenti burocratici per la definitiva messa in esecuzione, nel bolognese si snellisce fin d’ora!

Ieri, 19/12/2013, si è tenuto l’ultimo consiglio comunale di Bazzano: in tempi funesti, in cui dietro ogni scioglimento e successivo commissariamento comunale si profilano le tinte fosche delle infiltrazioni mafiose da Ventimiglia (IM) ad Isola delle Femmine (PA) perché l’Italia è una ed una sola nel bene e nel male nonostante i patetici tentativi secessionisti dei leghistacci di turno, bisogna celebrare il dissolvimento volontario di “Bazan”, “Crasplan”, “Muntvi”, “Castel d Seraval”, “Saveggn”.

Da 5 sindaci ad 1 solo sindaco,
da 26 assessori a 4, solo 4 assessori,
da 70 consiglieri comunali a 16, solo 16 consiglieri,
da 5 piccole realtà tutte sotto i 10 mila abitanti ad un unico “comune sparso” con 30 mila anime al quinto posto per estensione territoriale nella provincia bolognese dopo Imola, Bologna, Casalecchio di Reno e San Lazzaro di Savena;
inoltre, “il nuovo Comune avrà a disposizione quasi venti milioni di investimenti straordinari da parte della Regione e dello Stato per i primi 15 anni di vita e per i primi due anni di vita sarà esente dai limiti del patto di stabilità.” (http://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2013/febbraio/un-nuovo-passo-verso-la-fusione-dei-comuni-della-valsamoggia).

Dunque, BENVENUTO “VALSAMOGGIA” (il nome del nuovo comune scelto mediante votazione referendaria)!

Per festeggiarlo, andrò a mangiare una bella “ricotta con la panna” del Caseificio Lucchesi (http://www.caseificiolucchesi.com/):
più grasso e più contento perché ogni tanto la politica locale, quella in cui puoi dare delle pacche sulle spalle al sindaco o “dirgli su” al bar, prende dei bei provvedimenti senza tanti proclami o strilli di matrice grillista.

Erano 5 comuni amministrati dal centro-sinistra: sarà un caso?!
A voi l’ardua sentenza!

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Film in Trip

Personale diagnosi di un trip mentale.

Assuefatto,
mi sento distratto
ma non riconnetto
al tessuto “corretto”:
quello reale,
universalmente “sacrale”.

Manca l’aria in questo circoscritto
spazio;
così, ad un tratto,
per non pagar con me stesso dazio,
mi levo di scatto,
in un ratto
sogno concepito
che schiude le porte al non pattuito.

Ci entro vorace,
uccello rapace
come surfista sull’onda:
se non sto attento,
la cresta si inclina,
si infrange,
mi tromba.

A volte, l’idea brucio per narcisistica supponenza,
volando più in alto della personale conoscenza;
così mi trovo a leccare la ferita,
come un ghepardo famelico dalla faccia smagrita.

Squarcio di aborto ideale,
morto e sepolto sotto la cortina razionale
del: “placa la mente;
non dire stronzate alla gente!”.

Mi guardo riflesso pensando di farla finita,
di vivere una vita concertata,
su pensieri ammessi, imperniata,
poi rinsavisco,
me ne sbatto
e di trip mentali mi abbotto.

(Alessandro D’Angelo, Bologna, lì 16/12/2013)

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I Matti della Polenta

Gente con calma e sangue di ghiaccio
quella di Via Sant’Isaia 84;
ad Aprile si trova senza lavoro
ma non si abbandona al lamento sicuro,
quasi scontato
e legittimamente, giustificato.

Apre una “polenteria”,
molto più che una stuzzicheria;
i purosangue come sotto al loro tetto
vista l’aria vocale trasudante dialetto,
i forestieri
sicuramente fieri
di una così piacevole scoperta
recante due nomi: Alessandro e Roberta.

Polenta con salsiccia e squacquerone,
in perfetta commistione
di sapori ed odori:
intrisa di storia,
è la memoria;
vola a mia Nonna:
che Donna!

Ad ogni boccone,
una bella emozione;
la trovi aperta 7 su 7,
polenta alla spina o in generose fette.

(Alessandro D’Angelo, Bologna, lì 16/12/2013)

http://imattidellapolenta.it/

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Claudio

http://vimeo.com/67513655#at=0%20

 

Inarrestabili torrenti solcan le gote
quando senti le tue personalissime note,
stoicamente erette a vestali leggiadre,
melate come figlie in grembo ad una madre,
discare come untrici di malinconia,
di quella che i sogni si porta via
assestando un calcio alla lucida follia
di esser diversi,
forse solamente Noi stessi,
in un Mondo gravido di emozioni usa e getta
dove (quasi) nessuno si ferma, gridando: “Aspetta!”.

Per questo, ci dobbiamo levare a guardiani
dell’innegabile purezza dei sentimenti umani;
maremoti in mezzo al pantano
dell’indistinto grigiore urbano,
di una vita sempre di fretta
in cui la gente si sente costretta
ma non si ribella,
oscurando la propria stella,
divenendo anonima rappresentazione
di ciò che dovrebbe essere cosciente apparizione:
la Vita,
talvolta, grama,
in fin dei conti, lieta,
perché la Speme giammai scema.

(Alessandro D’Angelo, Bologna, lì 15/12/2013).

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